“Ma insomma, io non capisco se questa Malinche ti piace oppure no!”, mi ha detto un’amica.
Ma come si può avere un’opinione sola e definita su una figura così dibattuta?
La Malinche è un personaggio leggendario, considerata la prima mediatrice culturale della storia racchiude in sé tanti aspetti controversi. Nata a Veracruz nel 500, dopo la morte del padre, viene venduta dalla madre e dal fratellastro a dei mercanti, e viene poi regalata a Hernàn Cortéz. Lui dopo averla obbligata a battezzarsi, inizia a servirsene (tra le altre cose) come interprete. La Malinche impara presto lo spagnolo e si rivela importantissima nella conquista del Messico da parte degli spagnoli tradendo di fatto il proprio popolo.
Ci sono alcuni eventi della sua esistenza documentati, ma per lo più La Malinche accumula molte leggende e associazioni linguistiche.
Il malinchismo per esempio, descrive un comportamento contro la patria e la propria cultura e la preferenza dello straniero.
Pochissimi studiosi la considerano invece la “prima madre” del Messico.
Laura Esquivel nel 2006 ha scritto un romanzo sulla sua vita che la dipinge come una donna destinata a rimanere nella storia già quando è in fasce, regalandoci queste parole profetiche del padre:
—Hija mía, vienes del agua, y el agua habla. Vienes del tiempo y estarás en el tiempo, y tu palabra estará en el viento y será sembrada en la tierra. Tu palabra será el fuego que transforma todas las cosas. Tu palabra estará en el agua y será espejo de la lengua. Tu palabra tendrá ojos y mirará, tendrá oídos y escuchará, tendrá tacto para mentir con la verdad y dirá verdades que parecerán mentiras. Y con tu palabra podrás regresar a la quietud, al principio donde nada es, donde nada está, donde todo lo creado vuelve al silencio, pero tu palabra lo despertará y habrás de nombrar a los dioses y habrás de darle voces a los árboles, y harás que la naturaleza tenga lengua y hablará por ti lo invisible y se volverá visible en tu palabra. Y tu lengua será palabra de luz y tu palabra, pincel de flores, palabra de colores que con tu voz pintará nuevos códices.
“Pintar nuevos còdices”, bellissimo.
Oppure racconta le sue preoccupazioni davanti alle prime traduzioni:
Ser «la lengua» era una enorme responsabilidad. No quería errar, no quería equivocarse y no veía cómo no hacerlo, pues era muy difícil traducir de una lengua a otra conceptos complicados. Ella sentía que cada vez que pronunciaba una palabra uno viajaba en la memoria cientos de generaciones atrás
Anna Lanyon invece ha scritto un libro intitolato “Malinche’s conquest” in cui racconta il suo viaggio alla scoperta della vera identità della Malinche. Comincia il suo libro parlando del suo percorso di studi in lingue introducendo una tematica cara alla Malinche e anche a me:
Should translation of poetry even be attempted? she asked. Was it possible? There were times, she told us, when she still wasn’t certain. When you love a poet’s work, she warned us, it could feel like a betrayal. ‘Traduttore, traditore,’ she would murmur at these moments, with a cautionary smile. ‘Translator, traitor . . . Wise words, don’t you think?’
Si, io la penso così, che ogni traduzione abbia un piccolo tradimento al suo interno. Poi continua con il suo viaggio e la scoperta della Malinche e la sua decisione di studiarla, dedicarle il suo tempo:
Some days later I spoke to a fellow student from the history faculty. Like me he had an interest in Mexico, so I told him I was thinking of basing some post-graduate research on Malinche.
‘Malinche?’ he said. ‘Why Malinche?’ He looked genuinely shocked. ‘Well,’ I said hesitantly, ‘because she had such a profound impact on Mexico.’
‘But what an impact.’ He shook his head. ‘Why not research the life of Sor Juana, or Josefa Ortiz de Dominguez, the independence leader?’ he said. ‘Why not choose a more edifying subject?’
‘Much of women’s experience in this world is unedifying,’ I told him.
‘Besides, it seems to me there is something universal about what happened to Malinche, during her lifetime, after her death. It’s not just a Mexican story.’
“Unedifying”. Se cerchiamo la traduzione di edifying sul vocabolario troviamo “edificante”. Edificante significa “che incita, che spinge al bene”, ma anche “che istituisce in modo stabile”, e chi meglio di lei può essere definita edificante per il popolo messicano? Lei che è stata la madre del primo “mestizo”?
I saw Malinche first in Mexico City, on the walls of the Palacio Nacional. She was a solitary woman in Diego Rivera’s famous mural. She stood there framed within an arch at the base of a great staircase. Her long black hair was swept back from her face. She wore the graceful white cotton tunic, the huipil, I had seen worn by the Mayan women of the south, and like them, her only adornments were a pair of earrings and a long string of beads, coiled twice around her neck. I noticed that she clasped a small boy to her and that the child’s face was buried in her dress, in an attitude of fear. Her own expression, as she glanced toward Hernan Cortés, was vigilant. She was surrounded by people but she seemed entirely alone with her child. I turned to the friend who had brought me to the National Palace. ‘Who is she?’ I asked him. ‘That’s Malinche,’ he said. ‘Have you never heard of her?’ I shook my head, but I didn’t take my eyes off the woman. ‘She was Cortés’s guide,’ he said, ‘and his interpreter throughout the Conquest.’ ‘And who is this child with her?’ ‘That is their son,’ he replied. ‘I don’t recall his name, but he was the first of us.’ ‘The first Mexican?’ I asked him, puzzled. ‘Yes,’ he said. ‘In a way, yes. He was the first child of a Spanish father and an Amerindian mother. The first mestizo.’
Come avrete capito, La Malinche mi piace.
Si immerge in un’altra lingua, cultura e questa mescolanza genera un nuovo popolo.
Tradisce il suo però, lo so. E per di più con il peggiore dei nemici, il colonizzatore.
Ma mi chiedo, avrebbe avuto tante altre alternative?
Come può una persona venduta durante l’infanzia dalla propria madre capire la fedeltà?
Possiamo davvero condannare una persona che non essendo padrona del proprio corpo e del proprio tempo, compie delle scelte discutibili?
Questa è La Malinche: poco santa e così terribilmente umana!
Traditrice come ogni traduzione,
avventurosa come ogni viaggio,
misteriosa come le parole che ancora non conosciamo.